Per i cento anni del mutuo soccorso a Crocetta del Montello

 

Porgo il mio più cordiale saluto a tutti gli intervenuti per le celebrazioni del centenario del mutuo soccorso. Una stretta di mano ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, alle autorità religiose e all’arma dei carabinieri, alla Presidente del CREVESMUS Angelina Santucci (Comitato regionale veneto società di mutuo soccorso), ai presidenti e rappresentanti delle tante società che oggi ci onorano della loro presenza, (Barbarano Vicentino, Cagliari, Cittadella, Follina, Fusea di Tolmezzo, Lentiai, Mogliano Veneto, Vazzola di Piave, Venezia, Verona Porta Palio, Vicenza) alle società nostre gemellate di Mareno di Piave e Rivamonte Agordino, ai consiglieri della società di Crocetta, al presidente onorario Zeno Buratto, ai rappresentanti delle associazioni comunali che spaziano in ogni campo di attività. Questo sventolare di bandiere e gagliardetti con in testa il gonfalone comunale sono il segno della fratellanza che ci accomuna. Lo spirito che regna fra di noi in questo giorno possa raggiungere tutte quelle persone impossibilitate a presenziare per ragioni di salute e alle quali ci sentiamo ancor più vicini. Le occasioni come queste sono il momento per tracciare un profilo della nostra storia, ben nota a molti di voi. Non lasceremo comunque questo luogo senza alcune brevi considerazioni che suggellano un traguardo, solo una tappa di un lungo cammino da percorrere insieme.
La dicitura “mutuo soccorso” sembra obsoleta e appartenere al mondo ottocentesco, quando la progressiva industrializzazione dell’Italia alimentava la popolazione operaia e alla quale viene spontaneo riferirsi quando vengono usati questi termini. In realtà il mutuo soccorso ha origini molto più remote. Da sempre le categorie lavoratrici hanno sentito il bisogno di aggregarsi per un aiuto reciproco, per difendere i propri interessi, per contare di più. Basti pensare alle corporazioni medievali, alle congregazioni e così via.
Sono quasi settemila le società di mutuo soccorso in Italia all’inizio del Novecento ma a Crocetta non se ne parla. Nel 1908, quando il Canapificio Veneto Antonini & Ceresa raggiunge la massima occupazione, operai ed operaie celebrano con il loro padrone i venticinque anni di fondazione della fabbrica. Durante la grande festa e dal confronto con altre rappresentanze operaie potrebbe essere nata l’idea di fondare un’organizzazione che mettesse al sicuro gli operai in caso di assenza dal lavoro per malattia e infortunio, rimborsasse le spese mediche e garantisse una rendita per la vecchiaia. Si badi bene che il mutuo soccorso non si contrapponeva al padronato ma cercava di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori attraverso la mutualità. Solamente nell’agosto del 1910, e grazie a persone illuminate come Elvidio Casellato, segretario comunale, gli operai furono convocati in una pubblica assemblea al fine di costituire una Società di Mutuo Soccorso, incoraggiati dai rappresentanti della vicina società di Montebelluna, attiva da quarant’anni. Appartenere a un tale sodalizio voleva dire che, mediante una contribuzione mensile, impossibilitati al lavoro si poteva contare su di una indennità sostitutiva della retribuzione per non precipitare nella indigenza più assoluta. Era un bel passo nel progresso civile, quando gli enti previdenziali di stato, già previsti dalla legge su base volontaria, non impegnavano i datori di lavoro. Le società di mutuo soccorso si occupavano anche della crescita morale e culturale dei loro appartenenti e spesso aprivano delle scuole private, con lo scopo di completare la formazione dei ragazzi che lasciavano la scuola conclusa la quinta elementare. Il lavoro era l’aspirazione e l’ambizione di ogni giovane. Per imparare un mestiere si lavorava a bottega di qualche artigiano o si passava direttamente alla nascente industria. La Soms di Crocetta fu avviata nel 1910, ma solamente nel 1914 assunse veste legale. Fu questo il primo passo per l’istituzione della propria scuola di disegno per arti e mestieri che, salvo le interruzioni dovute alle due guerre, si protrasse fino al 1962 quando la scuola media di stato divenne obbligatoria per tutti.
Questa per grandi linee la storia della Società Operaia di Mutuo Soccorso intitolata alla memoria del primo Sindaco di Crocetta Lodovico Boschieri.
A cent’anni da quel 1910, la Soms di Crocetta, tra le più attive del Veneto, per merito di tante persone che hanno dato spontaneamente il loro tempo e le loro energie e continuano a farlo per adeguarsi a sempre nuove necessità, apre il suo archivio e propone la sua storia attraverso una mostra dedicata alla scuola di disegno e visitabile fino al 10 ottobre a Villa Ancilotto. 2010 meno 1910 è uguale a cento. Questo lo slogan di un intero ciclo di manifestazioni per celebrare il centenario. Che cosa offre questa mostra? Documenti che rappresentano i compiti in classe e le prove di esame di centinaia di allievi. Si tratta di disegni che vanno dalla semplice esercitazione alle proiezioni ortogonali, alla riproduzione di oggetti dal vero, alle esercitazioni di prospettiva e infine progettazione di congegni meccanici, mobili e costruzioni edili. Questi disegni si presentano, in taluni casi, acquerellati tanto da suscitare interesse e curiosità, quasi si trattasse di elaborati di una scuola ad indirizzo artistico. Il termine arte nella sua accezione comune significa lavoro a livello di eccellenza ma non dobbiamo dimenticare che arte significa pure“lavoro” nella sua essenzialità, lavoro volto alla produzione di un qualche cosa. Tutto questo nasce da un’idea che deve trovare pratica applicazione e che assume in sé i concetti di aurea proporzione per diventare un oggetto utile ma …bello. Per ottenere questo risultato non si può prescindere dal disegno, prima fase della concretizzazione dell’idea. In una società con scolarizzazione di massa ai livelli che conosciamo la scuola di disegno era la fucina del lavoratore ed assolveva ad un compito di indubbia importanza.
Nella scuola di Crocetta hanno studiato 1179 ragazzi, provenienti da tutti i Comuni vicini, chi per un anno o due chi per l’intero ciclo di cinque anni, di sera e dopo una giornata lavorativa. Saluto quindi gli ex allievi qui presenti che hanno risposto al nostro invito di ritrovarsi dopo tanti anni.
Forse è esagerato affermare che il modello economico del nord-est passa attraverso le scuole di disegno ma non si tratta di fortuita coincidenza se da tali scuole sono usciti giovani che hanno fondato aziende che continuano a dare lavoro a centinaia di persone e, in alcuni casi, il loro nome primeggia non solo a livello nazionale.
Il ciclo congiunturale che stiamo vivendo rappresenta la crisi del mondo tecnologico? E’ una domanda alla quale è difficile rispondere; mi limito a dire che non dobbiamo perdere di vista le origini di cui noi siamo conseguenza, e la mostra offre gli spunti a considerazioni di questo tipo.
Una preziosa eredità ci viene consegnata dal mutuo soccorso, movimento aggregativo che non ebbe eguali in tutta Europa e la sua attualità risiede ancor oggi nei valori di fratellanza e solidarietà, gli stessi che ne hanno favorito la diffusione.
Qual è allora il compito del mutuo soccorso oggi? Il mutuo soccorso deve occuparsi della salvaguardia della propria identità, deve continuare a promuovere l’elevazione culturale di tutte le classi sociali e continuare a fare quello che fa, sempre adeguandosi al mutare delle esigenze di un mondo che sembra voler correre più in fretta del tempo.
La mutualità? Vi sono società che hanno organizzazione e struttura per continuare l’attività fondante del mutuo soccorso. Non devono essere private di questa storica denominazione le piccole società, alle quali sarà data la possibilità di promuovere una mutualità mediata. Non si tratta di aggirare la legge e gli addetti ai lavori capiranno, ma il dibattito dovrà continuare nelle sedi appropriate.
Per concludere, credetemi, non dobbiamo fare grossi sforzi. Rileggiamo i nostri statuti e vi troveremo le indicazioni per continuare a essere un punto di riferimento nella società contemporanea. Sono certo che, solo così facendo, il mutuo soccorso potrà continuare a vivere e nuovi ed ambiziosi traguardi potranno essere raggiunti con l’apporto di tutte quelle persone che sapranno dedicare parte del loro tempo a beneficio degli altri.

Crocetta del Montello, 19 settembre 2010
Tiziano Biasi - presidente


Società Operaia di Mutuo Soccorso
"Lodovico Boschieri"