|  Cultura del Territorio
  Brentella significa acqua e questa lettera di Jacopo Boschieri del 23 
        luglio 1878, indirizzata ad un amico potrà chiarire alcune cose.
 Altre cercheremo di raccontarle nell'incontro del 20 maggio.
 "Carissimo amicol'interesse che ho sempre avuto per quanto si riferisce al Consorzio Brentella 
        mi spinge a studiare la storia di questo benefico Acquedotto che alimenta 
        30 e più mila abitanti sparsi in 55 villaggi e che meglio regolato 
        potrebbe irrigare 317 mila pertiche censuarie con una vendita di circa 
        un milione di lire.
 E' notorio che il Senato veneto col d.to 22 marzo 1436 ordinava la formazione 
        della Brentella, che veniva eseguita sotto la direzione di maestro Pierino 
        e di maestro Rivanello da Brescia ingegneri pratici per la livellazione 
        delle acque, e poscia di Michele da Caravaggio. Compiuto il lavoro lo 
        stesso Senato nel 1446 istituiva in Treviso l'Uff.o alle acque, che poi 
        Collegio e magistrato si denominò ed ora s'intitola Presidenza 
        del Consorzio.
 In onta però a queste autentiche nozioni la pubblica opinione si 
        ostina a ritenere che la Brentella sia opera ideata se non creata dall'illustre 
        Fra' Giocondo il quale nel 1436 o non era nato o doveva essere bambino, 
        e quindi sarebbe un errore madornale ed un patente anacronismo dietro 
        la scorta di Vasari e di Tiraboschi; d'altronde il suo nome europeo non 
        ha bisogno di un'opera che non gli appartiene.
 E' ignoto l'anno di nascita di Fra' Giocondo, il quale dopo aver servito 
        la Repubblica nel 1513 disgustatosi col Senato perchè non era stato 
        scelto il suo disegno per la ricostruzione del Rialto che si era abbruciato, 
        partì da Venezia e si recò a Roma, ove nel 1514 morto Bramante 
        fu assieme con Raffaello d'Urbino e con Antonio di S. Gallo destinato 
        a soprantendere alla fabbrica della basilica di S. Pietro. L'ultima opera 
        di Fra' Giocondo fu il ristauro del ponte della Pietra in Verona sua patria, 
        dove ritiratosi morì verso l'anno 1520 in età avanzata.
 Ora facendo i conti sulle epoche suespresse, ed ammesso che il Giocondo 
        sia morto nel 1520 in età di anni 90 egli sarebbe nato nel 1430, 
        cioè solo 4 anni prima del d.to del Senato che ordinava fosse fatta 
        la Brentella.
 Dopo questa prova innegabile com'è, domando io, che si è 
        fatto strada ed è comunemente invalsa l'idea che Fra Giocondo sia 
        stato autore del nostro Acquedotto? Forse che negli anni ch'ebbe a servire 
        la Repubblica egli sia stato adoperato per la sistemazione di quel benefico 
        Canale?
 A me consta che il Veronese padre Federici che per tanti anni visse nel 
        convento di S. Nicolò in un suo libro intitolato - Il Convito Borgiano 
        - versa molto su Fra' Giocondo e le sue opere. A te che sei istrutto negli 
        studi della patria storia non riuscirà difficile trovare il libro 
        e rilevare da esso quali opere sulla Brentella sieno da attribuirsi a 
        Fra Giocondo.
 Io vedo che sono per darti un qualche fastidio; ma d'altronde mi devi 
        compatire se in co.ta città non saprei rivolgermi a chi meglio 
        di te fosse in grado di secondare il mio scopo, che sarebbe di invogliarti 
        a scrivere un articolo sulla Brentella che tanta utilità apporta 
        a gran parte della Provincia e del quale Acquedotto poco si conosce perchè 
        pochissimo fu scritto.
 Procura di secondare questa mia idea ed in prova di assenso affrimi la 
        mano chè te la stringa di cuore.
 Il vecchio amicoJacopo Boschieri"
 |