Una testimonianza potentemente visiva di come l'uomo ha operato sull'ambiente negli ultimi 100 anni, tanto da far parlare di una nuova epoca geologica: l'Antropocene. Attraverso il lavoro di Edward Burtynsky, uno dei più grandi fotografi paesaggistici al mondo, un viaggio attraverso i deserti, le montagne, le foreste, le profondità degli oceani su cui incombono i segni sempre più incisivi dell'uomo, dall'urbanizzazione incontrollata allo sfruttamento selvaggio del suolo. INTRODUCE FRANCO NICOLETTI, Presidente del Comitato per la tutela delle Grave di Ciano.

Secondo geologi e scienziati del gruppo di lavoro Anthropocene oggi ci troviamo a vivere in una nuova fase della linea geologica del tempo, chiamata, appunto, Antropocene.

Collocata dopo l’Olocene (iniziato 11.700 anni fa) l’epoca umana sarebbe iniziata a partire dalla metà del XX secolo, quando l’umanità ha iniziato a mettere in atto processi che hanno provocato cambiamenti duraturi e talvolta irreversibili. La tesi degli studiosi, dunque, è che l’uomo, ospite su un pianeta di oltre 4,5 miliardi di anni, abbia portato (in diecimila anni di civiltà moderna) l’ecosistema oltre i suoi limiti naturali, trasformandosi da partecipante alla vita sulla Terra ad agente “in grado di influenzare l’ambiente e i suoi processi più di tutte le altre forze naturali combinate”. Nel film Antropocene, l’epoca umana si cerca di restituire visivamente gli effetti di questo impatto.