Capitolo 3 - Dopo la prima guerra mondiale

 

3.4 Inaugurazione della Sede

 

Dopo questa assemblea le cose procedono più velocemente: l’edificio della Soms viene presto sistemato ed il direttivo decide di fare una inaugurazione in grande stile, anche se la stessa sede non è stata ufficialmente riconsegnata alla Soms da parte del Canapificio, che si è accollato i lavori di sistemazione.

L’ing. Federico Puricelli, nuovo direttore dello stabilimento, decide di consentirne comunque l’utilizzo per abbreviare i tempi: il 6 febbraio 1921 viene fatta l’inaugurazione ufficiale della sede, con vermouth e biscotti per tutti, ed un vivo ringraziamento al Canapificio nella persona dei “munifici signori Antonini Andrea e Luigi Ceresa, che hanno voluto donare in perpetuo alla Soms la sede e l’aula  per la Scuola di Disegno per arti e mestieri”.

Il Canapificio, Antonini e Ceresa, che farà pervenire anch’egli una uguale elargizione, anche se non fisicamente, sono ben presenti con i loro contributi, come abbiamo visto; non era un mistero che, al momento della fondazione della scuola, avessero espresso il desiderio di intitolarla ad “Antonini e Ceresa”, ma non si pervenne ad una decisione in merito.

Subito dopo la guerra, nel 1919, il Canapificio si trasforma da Società collettiva in anonima, con sede sempre a Milano, presieduta da Andrea Antonini, mentre consigliere delegato è Luigi Ceresa; dal 1921 la società passa sotto il controllo del Linificio e Canapificio Nazionale.

Antonini, che sperava nella vice presidenza del gruppo, nel momento in cui la cosa gli sfugge, decide di ritirarsi, mentre invece Ceresa entra nel consiglio direttivo del Linificio Canapificio Nazionale.

Per Antonini sarà anche l’addio a Crocetta. Fatto segno di una improvvisata manifestazione ostile sul Ponte di S. Anna, con sassaiola ed ingiurie, decide di lasciare tutto e forse qui fu anche l’origine della decisione sopra riportata: vende tutto, fa abbattere la sua villa, e lascia in dono alla Soms il fabbricato costruito, come sua sede e scuola.

Di questi personaggi, che avevano fatto la storia di Crocetta e della Soms, si perderà praticamente quasi ogni traccia nei verbali della Società e della Scuola, salvo un ricordo nel 1951.

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