Capitolo 5 - La Scuola di Disegno applicato alle Arti e Mestieri
5.3 Il periodo migliore (1926-1939)
I verbali sul funzionamento annuale della scuola partono dall’anno scolastico 1926-27, sommarie notizie sui primi anni appaiono nei verbali delle assemblee della Soms, eventuali altre verbalizzazioni prima di quest’anno scolastico non ci sono pervenute.
Comunque i primi anni ebbero certamente alti e bassi, sia per la frequenza che per l’inquadramento didattico funzionale, mentre il Presidente stesso ebbe modo di affermare che la scuola potè raggiungere con l’anno scolastico 1926-27 un preciso assestamento ed un migliore andamento didattico.
L’impostazione data all’inizio dell’anno scolastico 1926-27 rimase sostanzialmente stabile fino all’anno scolastico 1938-39, anno in cui il funzionamento fu sospeso, anche a causa della seconda guerra mondiale, e si può dire che questa impostazione venne mantenuta anche dopo la guerra, alla ripresa dell’attività. La possibilità di frequentare la scuola e l’utilità di iscriversi venivano pubblicizzate attraverso i parroci non solo nelle frazioni di Crocetta, ma anche nei paesi vicini e tramite annunci nel Gazzettino, tanto che circa una quindicina di alunni proveniva da Cornuda, Pederobba e Covolo, anche se occorreva pagare una tassa di iscrizione
L’iscrizione al primo corso, che era preparatorio, avveniva solo se l’alunno era in possesso della licenza elementare, dapprima con la classe IV e poi con la V.
Se così non era, l’alunno veniva sottoposto ad un esame di ammissione in settembre, che consisteva in una prova di italiano e aritmetica.
A settembre avevano luogo anche gli esami di riparazione per gli alunni che erano stati rimandati; se venivano superati erano ammessi al corso successivo, altrimenti ripetevano, e non erano pochi. Il primo corso era considerato preparatorio al secondo, terzo e quarto corso, che naturalmente erano più impegnativi; la struttura dell’orario delle lezioni rimase sempre la stessa fino al 1939, con lo spostamento dell’orario di inizio e di chiusura delle lezioni di mezz’ora o di un’ora (19-19,30 e 22- 22,30) per l’orario serale nella stagione più favorevole, mentre anche la domenica mattina potevano verificarsi modifiche all’orario (8,30-11,00).
L’orario delle lezioni, articolato in quattro giorni, era il seguente:
Lunedì
1°corso
18,30-19,30
cultura
19,30-20,30
aritmetica
Martedì
2° 3° 4° corso
18,30-19,30
cultura
19,30-20,30
aritmetica
Sabato
1° 2° corso
18,30-20,00
disegno ornato, a mano libera
1° 2° corso
20,00-21,30
disegno geometrico
3° 4° corso
18,30-21,30
disegno professionale
Domenica
1° corso
9,00-10,30
disegno ornato, a mano libera
2° corso
8,00-9,00
disegno geometrico
3° 4° corso
8,00-9,00
tecnologia
3° 4° corso
9,00-10,30
disegno professionale
I libri adottati inizialmente rimasero stabili per qualche anno e vennero utilizzati in classe: un sussidiario “Il libro dell’operaio”, il piccolo vocabolario ortografico, un manualetto di storia moderna, un manuale di aritmetica pratica. In seguito furono adottati testi diversi: nel 1928 un nuovo libro di lettura “tra scuola e officina” e nel 1929 un nuovo sussidiario “Vita di studio e di lavoro”.
Le lezioni iniziavano generalmente nella prima decade di ottobre ed i voti venivano attribuiti ogni trimestre, nei primi giorni di gennaio e di aprile, e verso la metà di giugno, per le seguenti materie: cultura generale, aritmetica, disegno a mano libera ornato, disegno geometrico, disegno professionale, tecnologia.
Nel primo anno la distribuzione delle pagelle ai genitori venne fatta tramite il cursore comunale ma dall’anno successivo la consegna venne fatta agli stessi alunni, i quali la restituivano con la firma dei genitori.
Gli esami avvenivano generalmente nell’ultima decade di giugno, due giorni per il primo e secondo corso (disegno ornato e geometrico) e due giorni per il terzo e quarto corso (due prove di disegno professionale); alcuni non venivano già ammessi all’esame per scarso rendimento o per le troppe assenze, e potevano considerarsi bocciati, altri venivano rimandati a settembre e potevano avere una ulteriore possibilità di continuare regolarmente, altrimenti ripetevano; gli alunni dell’ultimo corso venivano quasi tutti licenziati, salvo casi eccezionali, per es. per troppe assenze.
La Commissione d’esame era composta dal Direttore della scuola, dal 1926-27 il prof. Rosinato Giuseppe, sostituito alla sua morte nel 1933, dal prof. Nanzi, e dal maestro Amedeo Morosini, insegnante della scuola, ma vide la presenza di un membro esterno in funzione di presidente, talvolta di due. I membri esterni che si alternarono in commissione a partire dal 1926-27, furono i seguenti: l’ing. Denti, direttore del Canapificio, ed il prof. Marsigli Giovanni, direttore della Regia scuola industriale di Conegliano; l’ing. Aldo Locatelli, direttore della scuola industriale di Treviso; il prof. Marsigli più volte, il prof. Italo Ghizzoni direttore della Scuola Industriale di Treviso e la prof.ssa Anita Pagot, direttrice della Regia Scuola di Vittorio Veneto; e negli ultimi tre anni ancora il prof. Marsigli.
Alla fine di ogni anno scolastico veniva allestita la mostra dei lavori prodotti dagli alunni.
La frequenza degli alunni fece registrare alti e bassi soprattutto all’inizio, ma complessivamente fu soddisfacente ed ebbe un andamento abbastanza uniforme, si consideri che la frequenza attorno ai 50-52 era considerata un buon risultato ed una promozione di 40-42 alunni un ottimo risultato, per esempio dopo il 1930.
Non vanno naturalmente confusi gli iscritti con i frequentanti, poiché solo questi ultimi facevano testo; il maggior numero di abbandoni della frequenza oppure il numero più elevato di alunni non promossi, si verificava principalmente fra gli alunni dei primi due corsi: c’era chi faceva registrare troppe assenze per malattia, per lavoro, per partecipazione al corso premilitare, alcuni semplicemente non ce la facevano per “scarso rendimento dovuto alla immaturità degli alunni benchè iscritti all’età stabilita”; negli ultimi due corsi i frequentanti ed i promossi sostanzialmente corrispondevano.
Non ci furono grossi problemi disciplinari da quanto si può leggere nelle cronache annuali dei vari anni scolastici, due casi sono citati: nell’anno scolastico 1929-30, in gennaio, venne inflitta una grave punizione, e cioè l’espulsione dalla scuola, all’alunno Morandin Renato “per diversi motivi”; sempre nello stesso anno scolastico venne comminato un altro provvedimento disciplinare di una certa gravità, e cioè “un mese di sospensione dalle lezioni agli alunni De Faveri Eugenio e Martini Bruno per mancanza di urbanità verso i compagni fuori di scuola”! Probabilmente trattavasi di un episodio di “lotta” o “scazzottatura”, che allora andavano molto di moda, ed al di là delle registrazioni di tali episodi è da ritenere che altri se ne siano sicuramente verificati, presumibilmente di minore gravità e se anche ci furono, comunque, vennero risolti senza tanto clamore.
In questi anni queste sono le indicazioni sulle frequenze ai quattro corsi funzionanti.
anno
scolastico
numero
iscritti
numero
frequentanti
numero
promossi
numero
licenziati
26-27 54 (24-14-12-7) 38 (18-10-55) 21 (9-9-3) 5 27-28 43 (16-17-6-4) 29 (11-11-3-4) 21 (9-9-3) 3 29-29 53 (20-14-12-4)
39 (18-9-9-3)
32 (15-8-9)
3 29-30 53 (26-16-7-7) 47 (19-15-7-6) 35 (15-15-5) 6 30-31 55 (22-13-12-8) 40 (16-11-10-3) 29 (14-8-7) 3 31-32 53 (24-16-9-4) 44 (18-13-9-4) 38 (17-12-9) 4 32-33 67 (24-1714-12) 58 (20-13-10-6) 40 (17-13-10) 4 33-34 57 (26-10-12-9) 54 (25-10-12-7) 43 (23-9-11) 7 34-35 50 (16-18-9-7) 42 (14-15-8-5) 33 (12-13-8) 5 35-35 53 44 - -
Fin dall’inizio la frequenza ed il rendimento vennero incentivati con premi assegnati ai migliori alunni; dapprima furono medaglie, come abbiamo visto, poi si cambiò il criterio per premiare gli alunni, e però solo in pochi casi i premi si possono veramente definire tali; per es. una sola volta furono corrisposti premi in denaro alla fine dell’anno scolastico 1927-28: 1° corso dei libri; 2° corso, al primo classificato 40 lire ed al secondo 25 lire; 3° corso, al primo classificato 60 lire, ed al secondo 30 lire; 4° corso, dei libri ed un premio extra. Negli altri anni spesso trattasi di libri di lettura, mentre la maggior parte dei premi era legata alle condizioni economiche del frequentante e cioè gli venivano regalati materiali didattici o strumenti da utilizzare nelle lezioni di disegno o tecniche, evitando così spese alla famiglia e le defezioni di coloro che non avrebbero frequentato per non esser in grado di iscriversi o di comperare tali sussidi.
Ogni anno vennero distribuiti, dapprima alla fine dell’anno scolastico e poi all’inizio dell’anno scolastico successivo, alla presenza di cittadini e di autorità per far apprezzare il buon andamento della scuola, circa una quindicina di premi, ai primi due di ogni corso e ad altri quattro cinque meritevoli: libri di narrativa (pochi), manuali Hoepli di falegnameria, dei mobili, dei marmi, sulla tempra degli acciai, di disegno, di tecnologia, di architettura, del contadino, dell’automobile; attrezzi da disegno e tecnici quali compassi, pialle, martello da impiallacciatura, traforo, calibro, taglia tubi, tenditore ad angolo, vitone da tavolo da falegname, colori ad acquerello, colori ad olio, bolla di livello; per molti, almeno cinque sei ogni anno, il premio consisteva nella esenzione dal pagamento della tassa di iscrizione, per consentire la frequenza ai corsi.
Tale premiazione non avvenne solo nel 1931-32, per mancanza di fondi da parte della scuola, che evidentemente stava attraversando un brutto momento, legato per altro alla congiuntura generale.
La scuola fu visitata, dal 1926 al 1939, da diverse personalità provinciali o da ispettori scolastici per conto del provveditorato e del Consorzio provinciale per l’istruzione tecnica: l’Ispettore Boccazzi due volte, il prof. Odoni direttore della scuola Industriale di Padova, il prof. Marsigli della Regia scuola industriale di Conegliano, il dott. Berton segretario della Camera di Commercio di Treviso, due volte; il cav. Gobbi della Deputazione Provinciale; il sen. Senatore Borletti, Presidente del Canapificio; il prof. Balsamo Stella direttore della scuola industriale di Padova, due volte; l’ing. Schiavon presidente del Consorzio provinciale per l’istruzione tecnica; il Segretario della Federazione Provinciale Fascista di Treviso; e più volte dal Sindaco, dal Podestà e dal Segretario Comunale.
Veduta di Crocetta dal dormitorio del Canapificio Veneto |
I Soci della Soma in una foto di gruppo del 1927 davanti al Municipio |
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