Capitolo 6 - Il periodo fascista

 

6.2 "L'incidente Zanella"

 

Il 1 aprile 1928 ha luogo una assemblea della Soms e si può dire che in questa occasione è possibile captare un primo segnale di belligeranza verso la Soms, che si era dimostrata, tutto sommato, ancora troppo indipendente.

Bisogna ricordare il decreto di scioglimento delle Soms che imponeva praticamente di chiudere la Soms o riconvertirla secondo le disposizioni sulla mutualità da parte del regime, ed ovviamente le Segreterie locali devono far applicare queste disposizioni. A Crocetta Celestino Zanella è un personaggio, lavora in canapificio e gestisce una cooperativa di consumo in quello che era stato “el botegon”, in centro.

Orbene in occasione dell’assemblea sopracitata, prende la parola Celestino Zanella, che inizia una vera e propria requisitoria contro il Direttivo della Società: un episodio del genere avrebbe potuto rientrare nella normale dialettica interna di una associazione, ma questo evidentemente non è il caso. Zanella Celestino è anche il Segretario del Sindacato Provinciale Fascista dei Linieri e Canapieri, un settore della Confederazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dell’Industria - Unione di Treviso.

La sua protesta è fatta a nome di un gruppo di operai del Canapificio, che lamentano di non veder iscritti nelle liste dei proposti alla carica di consigliere un congruo numero di operai, e dichiara inoltre di rivolgere questa protesta a nome e come fiduciario dei Sindacati fascisti.

Cioè: nel consiglio Direttivo della Soms gira e rigira sono sempre gli stessi che periodicamente vengono riproposti alla elezione, e non c’è posto per gli operai aderenti al suo sindacato. E questa protesta lascerà il segno.

Nel Direttivo del 10 maggio 1928 si riprende la questione, perché la vicenda ha assunto rapidamente uno sviluppo inaspettato. Il verbale dell’assemblea, dopo “l’incidente” verificatosi, così viene chiamato, è mandato al Podestà ed al Segretario Politico Magagnin Ruggero.

Zanella da parte sua ha riferito alla Segreteria di Treviso (la mossa era forse stata concordata?), la quale deve aver informato il Prefetto di Treviso, perché questi scrive a sua volta una lettera in merito al Sindaco di Crocetta.

Il significato di tutto ciò è chiaro, perchè c’è troppa tensione, e ciò fa presagire una bufera per la Società. Al Direttivo non rimane che una via: il Presidente propone di cambiare il sistema di voto per dar prova che non si vuol escludere gli operai, e nel frattempo si sviluppano colloqui, avvengono contatti, più o meno informali, si cerca pazientemente di chiarire e ricomporre l’incidente nel modo più soddisfacente tra le parti interessate.

Benchè il sistema di voto della Soms fosse per così dire “ingessato”, perché se non era un anno era l’altro che con il rinnovo delle cariche più o meno tutti rientravano, e fuori della solita cerchia era difficile andare. Ad onor del vero, bisogna anche ammettere una verità e cioè che erano relativamente pochi coloro i quali volevano occupare la carica di Consigliere e che poi volevano anche impegnarsi attivamente per fare qualcosa.

La questione però sembra esser stata ingigantita ad arte, e la pressione esercitata sulla Soms da questi avvenimenti è apparsa subito a livelli non prevedibili al primo impatto: è chiaro che si vuole premere per ridurre alla ragione questa società che continua a rimanere troppo autonoma.

Infatti l’atteggiamento comincia a diventare diverso. Il Presidente Garizzo nel direttivo del 10 febbraio 1929 dice ai Consiglieri “esser doveroso che la Società si mantenga in pieno accordo con la Federazione Provinciale dei Sindacati. Propone perciò di invitare i dirigenti della Federazione locale a designare due membri di loro fiducia, affinchè con altri tre membri proposti dal Consiglio della Soms, formino la lista dei candidati” per le elezioni delle cariche interne.

Come prima accennato, non occorre molta fantasia per immaginare il braccio di ferro che deve essersi sviluppato in questi mesi per arrivare aquesta proposta finale. Ormai i numeri si possono leggere facilmente: due del sindacato e tre della Soms… era pur sempre una maggioranza!

Il Direttivo recepisce il “consiglio”, e nella commissione per la formazione della lista dei candidati, comunque, viene indicato un solo nome da parte del Sindacato locale.

Tutto quanto sta facendo la Soms è in linea con le varie leggi emanate sulle assicurazioni obbligatorie per le malattie e le pensioni operaie, ed inoltre anche con le disposizioni che vengono dall’autorità politica dopo il 1926, circa l’inquadramento obbligatorio nell’Ente Nazionale Fascista della Cooperazione di tutti i sodalizi mutualistici non ancora scioltisi o commissariati, in quanto “persistenti nel professare principi politici sovversivi”. [20]

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60. Il campo sportivo "Senatore Borletti"

61. La squadra di calcio U,S, Crocetta in trasferta a Vittorio Veneto nel 1921

62. Gli allievi alla fine dell'anno scolastico 1926/27, di fronte al Muncipio.

      Al centro il Maestro Morosini, il prof. Rosinato ed il Presidente Garizzo

63. I Soci della Soms davanti alla locanda Ponte dei Romani

 

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