Capitolo 7 - La Soms dopo il 1945
7.6 Considerazioni agli inizi degli anni '60
Come già rilevato e come appare dai rendiconti riportati, anche se parziali, è chiaro che la Soms ha dovuto rinunciare al suo obiettivo principale, e cioè l’assistenza ai soci per assenza dal lavoro dovuta a malattia, infortunio, ecc. Caduta definitivamente questa illusione, perché tale era destinata a rimanere in mancanza di fondi adeguati, alla Soms non rimaneva altro puntare decisamente sulla Scuola, ampliando e potenziando l’intervento.
L’obiettivo di ampliare l’intervento scolastico si può dire senz’altro raggiunto, considerati i tempi: non era cosa di poco conto offrire annualmente tre, quattro corsi di avviamento professionale a dei giovani che nell’immediato dopoguerra erano alla ricerca disperata di una qualifica, che consentisse loro di offrirsi sul mercato del lavoro con qualche possibilità di successo. Naturalmente ciò non nasceva per caso, ma corrispondeva all’intervento politico messo in atto dal ministero per aiutare appunto i giovani nel dopoguerra e quindi va reso merito alla Soms di aver saputo cogliere questa occasione ed essere riuscita ad inserirsi nel meccanismo ministeriale.
Per arrivare a ciò la Soms dovette però pagare un “pedaggio”: tralasciando le vicende durante il fascismo, dovette cioè rinunciare ad un altro dei suoi capisaldi, l’essere apartitica, ricorrendo in più riprese, nelle vicende dei corsi, all’appoggio del PSDI e di alti burocrati ad esso collegati.
Sulle idee politiche di ciascuno non si può interloquire, naturalmente, né ci si dovrebbe scandalizzare più di tanto da questi fatti: in fondo, tutto ciò accadeva per il bene della Soms.
Questo aspetto però assunse un certo rilievo perché localmente c’era anche un’altra forza politica, la Democrazia Cristiana, che certamente non gradì l’iniziativa, e quindi le premesse per entrare in rotta di collisione con l’Amministrazione Comunale, anche se non in modo appariscente, c’erano sicuramente.
Come valutare, sennò, gli indugi del comune nel recuperare il locale occupato indebitamente da parte dell’ostetrica che non prestava più servizio per il Comune, oppure i ritardi ed i dinieghi alla costruzione del laboratorio, e la doccia fredda del Sen. Caron che, senza mezzi termini, lascia intendere che era meglio abbandonare le speranze per la costruzione di un laboratorio, o altre risposte interlocutorie o dilatorie fornite in altre circostanze, per non parlare di un contributo tutto sommato non alto, considerata l’importanza della scuola?…
Sembra proprio che ci sia anche una certa dose di ingenuità nel pensare, in questa situazione, che se la Soms avesse collaborato per l’avvio della Scuola Professionale diurna del Comune, quest’ultimo avrebbe costruito il laboratorio, che sarebbe poi stato utilizzato anche dalla Soms. Intendiamoci, in teoria il ragionamento era perfetto, come pure la soluzione che ne sarebbe derivata, ma si deve supporre allora, che nessuno nel Direttivo della Soms avesse avuto sentore del piano che si andava concretizzando, e cioè la costituzione del Consorzio Provinciale per l’avviamento professionale, appunto fra la Provincia ed alcuni Comuni attorno a Crocetta, e l’edificio scolastico da costruire sarebbe stato ubicato proprio a Crocetta, grazie anche alla lunga tradizione di insegnamento professionale esistente ed ancora operante.
Diciamo che nessuno ha avuto chiaramente sentore di ciò che stava accadendo, benchè francamente ciò appaia improbabile, o forse è meglio dire che tutti si rifiutavano di accettare questa realtà perché, a livello inconscio, afferravano l’idea che ciò avrebbe causato la fine della scuola della Soms, ma nessuno voleva ciò, e nessuno quindi voleva realmente prendere in considerazione che la scuola non avrebbe più operato.
Si continuava la battaglia anche se ormai tutti i rendevano conto che di fronte all’avanzata delle strutture ed istituzioni statali, così come si era dovuto capitolare sull’argomento assistenza per malattia e pensione ai soci, altrettanto si doveva fare con l’introduzione della scuola pubblica unificata su tutto il territorio nazionale.
Esercitazione pratica degli allievi muratoti negli anni 50
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