Alberto con lo scoiattolo La S.O.M.S.
interpreta la storia locale
Alberto con il leopardo
omaggio ad ALBERTO ANCILOTTO - 24 maggio 2007

ALBERTO ANCILOTTO "Lo spettacolo della natura"

A più di trent’anni dalla scomparsa del conte Carlo Alberto Ancilotto con questo omaggio vorremmo rubare al tempo il ricordo di un personaggio di spicco del secolo scorso.
Appartenente a una tra le più importanti famiglie di filandieri veneti dell’otto-novecento, visse la sua giovinezza a Treviso, tra le attività e gli interessi dei nobili dell’epoca.
Nel 1931, dopo essersi sposato con Maria Teresa Catemario Di Quadri (dalla quale ebbe due figli) si trasferì a Crocetta del Montello dove si occupò della gestione della filanda Marcato – Ancilotto, di proprietà del padre.
Dimostrando da subito un grande amore per gli animali, Alberto, nel bellissimo parco della villa di Crocetta del Montello, ospitò molti animali, tra cui un leopardo, degli orsi e una volpe.
Attorno al ’35, scoprendo il piacere della fotografia, impresse il ciclo della vita del baco da seta e le varie fasi della filatura dei bozzoli. Fu il primo passo verso una passione ben più grande: la cinepresa.
Già dai primi filmati, pur ritraendo fasi di operazioni chirurgiche, di gare sciistiche e fasi della lavorazioni della seta, si denotava una grande sapienza tecnica che gli valse la collaborazione con numerosi artisti del trevigiano, fra cui Bepi Fini e Giuseppe Mazzotti.
Quando il figlio Enrico sostenne l’esame di entomologia all’università, Alberto cominciò ad appassionarsi agli insetti.
Nel 1951 con "L’epeire fasciata" vinse alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione documentari e nel 1953 ricevette la Nomination all’Oscar per "Epeira Diadema", segnando una svolta nel suo lavoro di documentarista, che da ora in poi fu in perenne ascesa.
Raggiunse l’apice del successo nel 1957 con l’unico lungometraggio della sua carriera: l’incanto della foresta che segnò una stretta e duratura collaborazione con il documentarista Fernando Armati.
Il Montello e il Piave, grazie alla ricca flora e fauna, offrirono lo scenario ideale per i numerosissimi documentari, fra gli altri: Metamorfosi della libellula, I ditteri, Gli imenotteri, Sensi e facoltà degli insetti, alcuni dei quali trasmessi in RAI e in BBC.
La ricchezza tecnica ed emotiva, che furono la forza del documentarista Alberto Ancilotto si possono ora assaporare grazie alla trasposizione in dvd di alcune pellicole.
Questo imponente recupero storico ha preso forma da una tesi di laurea su Alberto Ancilotto e grazie alla sensibilità della nipote Orietta Ancilotto.
Ne è uscito il quadro di un documentarista che adempie al compito di divulgatore scientifico con messaggi carichi di emozione, di partecipazione e drammaticità nel rispetto della natura e quello di un nobile dal carattere schivo, ma raffinato e con un’innata disposizione alla delicatezza che ci rivela un mondo infinitamente piccolo, (quello degli insetti), regalandoci una natura che si fa spettacolo e prodigio davanti ai nostri occhi disattenti.

Anna Osellame laureata in Scienze dello spettacolo a Ca' Foscari nel novembre 2006